– Liguria
L’area del Tigullio, in provincia di Genova, è incastonata tra il Golfo Paradiso e la val Bisagno a ovest, la val Trebbia e la val d’Aveto a nord, la val di Vara e il comprensorio Baie del Levante a est.
Dal punto di vista storico-artistico è molto importante per le belle cittadine costiere, ma nelle aree interne si annidano tra le colline scoscese luoghi ricchi di storia, con paesini che ancora mantengono vivi usi e costumi lontani dalla contemporaneità. Attualmente l’agricoltura si sta di nuovo facendo spazio, e per la conformazione geografica è un’agricoltura difficile, eroica, con coltivazioni che non consentono l’uso di tecnologia, e in cui l’olivo e la vite stanno riconquistando dignità e prestigio grazie alla cura e alla passione di appassionati e illuminati che vogliono dare nuova verve alla propria terra.
– Macrovigneti
Questa parte della Liguria è naturalmente vocata alla coltivazione della Bianchetta genovese, vitigno a bacca bianca tipico del Levante ligure dalla maturazione precoce, che predilige climi freschi in posizione collinare con buona esposizione e ventilazione.
Oltre al Vermentino, grande bandiera di tutta la regione, compaiono anche vigneti di sangiovese, molto difficile da coltivare in questi territori, insieme al ciliegiolo.
Una menzione a parte merita lo Cimixà, vitigno a bacca bianca di origini antichissime e dal nome dialettale – da “cimiciato”, ossia puntinato, per i piccoli segni sugli acini simili a quelli lasciati dalle cimici (simixa) sulla frutta – e che recentemente è stato oggetto di recupero per vari viticoltori locali. Un vitigno di difficile coltivazione, piuttosto nervoso e di ardua gestione, ha un potenziale ancora da esplorare, per l’ottima capacità di invecchiamento e il vigore della struttura dei vini che dà.